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  • Istituto di Scienze della Vita

GESTIONE INNOVATIVA DELLE RISORSE IDRICHE: ALL’UNESCO IHP DI PARIGI CORSO SUL PROGETTO “FREEWAT” COORDINATO DALL’ISTITUTO DI SCIENZE DELLA VITA

Data pubblicazione: 06.07.2016
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Una settimana di lezioni e di incontri a Parigi per i ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e di altre istituzioni coinvolte nel progetto europeo “Freewat”, inserito nel programma “Horizon2020”, che vuole individuare modalità innovative e sostenibili per la gestione delle risorse idriche. Il progetto è coordinato dall’Istituto di Scienze della Vita della scuola superiore Sant’Anna.

Il corso si intitolava “Training the trainers” e, dopo essere stato presentato in numerosi stati Europei come Malta, Grecia, Estonia, Repubblica Ceca, Ucraina, Germania, è approdato a Parigi nella sede di Unesco International Hydrological Programme, come partner del progetto “Freewat”.

I ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna Rudy Rossetto e Giovanna De Filippis, insieme alla collega spagnola Violeta Velasco-Mansilla hanno presentato per cinque giorni le potenzialità della piattaforma “Freewat” nel supportare la gestione della risorsa idrica a rappresentanti di istituzioni quali Ministry of Agriculture, Water and Foresty (Namibia), Department of Water Affairs (Botswana) e a studenti di dottorato provenienti dalla University of North West e Pretoria (Sud Africa).

Durante le lezioni e gli incontri, l’attenzione si è posta sul ruolo che le tecnologie digitali possono giocare nel promuovere la gestione della risorsa idrica attraverso una migliore comprensione dei sistemi idrologici naturali o modificati dall’uomo, con particolare attenzione ai casi che presentano un utilizzo congiunto di acque superficiali e di acque sotterranee.

Tales Carvalho Resende di Unesco International Hydrological Programme ha presentato come caso di studio l’acquifero transfrontaliero di Stampriet (condiviso tra Namibia, Botswana e Sud Africa) che sarà analizzato nel contesto del progetto. Questo sistema, delle dimensioni della Svizzera, sostiene le attività agricole e zootecniche principalmente di Namibia e Botswana. In particolare il 52 per cento dell’acqua è utilizzato a scopi irrigui, il 32 per cento per allevare il bestiame;  il 16 per cento per scopi idropotabili. L’armonizzazione e la formazione di politiche basate su rigorose analisi scientifiche si pongono alla base di una corretta pianificazione e gestione degli usi della risorsa idrica, assicurando così il suo sfruttamento sostenibile fra i tre paesi.

Sono state discusse annche le modalità di cooperazione tra il progetto “Freewat” e le iniziative di Unesco Hydro Free and/or Free and FOSS Platform of Experts (HOPE) e il progetto GGRETA.